Psicoterapia secondo la Schema Therapy
La Schema Therapy è un sistema di psicoterapia sviluppata dal dr. Jeffrey E. Young per il trattamento dei disturbi di personalità (ad es. disturbo narcisistico di personalità, disturbo borderline di personalità, disturbo istrionico di personalità etc.) si è poi rivelata efficace nel trattamento di altri disturbi psichiatrici.
Risulta inoltre particolarmente indicata per pazienti con disturbi psichiatrici cronici e radicati.
Numerosi studi hanno rilevato l’efficacia della Schema Therapy su pazienti con disturbi psichiatrici che hanno mostrato resistenza ad altre forme di terapia.
Schema Therapy
La Schema Therapy rientra all’interno delle cosiddette psicoterapie integrate che, a differenza degli approcci classici di fine Novecento, unisce al suo interno diversi approcci e tecniche differenti tra cui: la terapia cognitivo-comportamentale, le terapia delle relazioni oggettuali, la terapia focalizzata sulle emozioni e l’attaccamento, la psicoterapia della Gestalt, il Costruttivismo, oltre ad un insieme di tecniche per il trattamento dei traumi precoci.
Approccio teorico
La Schema Therapy integra diversi concetti teorici ma si orienta in particolare su quattro concetti fondamentali: bisogni emotivi di base, schemi maladattivi precoci, mode.
I bisogni emotivi di base
La Schema Therapy riconosce l’esistenza di bisogni emotivi di base che caratterizzano tutti gli individui. Tali bisogni sono presenti sin dall’infanzia e durano tutta la vita. Attraverso un percorso di psicoterapia con la Schema Therapy il paziente è guidato a riconoscere e prendersi cura dei propri bisogni emotivi di base in modo adattivo.
Schemi maladattivi precoci
Gli schemi maladattivi precoci sono, per la Schema Therapy, schemi emotivi, cognitivi e comportamentali che nascono in età precoce quando qualcuno dei bisogni emotivi di base non viene cronicamente soddisfatto dalle figure genitoriali.
Questi schemi, nati nell’infanzia e nell’adolescenza, continuano a presentarsi nel corso della vita del soggetto, anche in età adulta, mantenendo così alto il livello di sofferenza psicologica. Scopo della Schema Therapy è quello di modificare questi schemi maladattivi, facendo in modo che si attivino sempre meno, favorendo così l’emersione di altri comportamenti più sani.
Stili di copying
Gli stili di coping sono le risposte che le persone mettono in atto di fronte all’attivazione degli schemi. I tre stili di coping disfunzionali sono evitamento, resa e ipercompensazione. Nell’evitamento il soggetto cerca di evitare situazioni che attivino lo schema.
Nella resa il paziente non combatte lo schema maladattivo e si “arrende” alle conseguenze negative aspettandosi che il risultato temuto sia inevitabile.
Nell’ipercompensazione il paziente mette in atto sforzi eccessivi affinchè non si verifichino i risultati temuti.
Scopo della Schema Therapy è di aiutare i pazienti a individuare i propri stili di coping per orientarli verso risposte più sane.
Mode
Per mode la Schema Therapy intende un insieme di schemi e risposte di coping che che sono attivate (per lo più temporaneamente) per rispondere a stimoli dell’ambiente. Quando un mode si attiva questo determina il comportamento e gli aspetti emotivi e cognitivi del paziente e le sue reazioni rispetto all’ambiente.
I mode possono riguardare funzionalità tipiche dell’infanzia (bambino vulnerabile, bambino arrabbiato, bambino impulsivo/indisciplinato) e mode di interiorizzazione di una figura genitoriale non funzionale (genitore punitivo, genitore critico).
Tecniche usate nella Schema Therapy
La Schema Therapy fa largo uso di tecniche psicoterapeutiche che riguardano approcci differenti. La possibilità di utilizzare strumenti e modalità differenti consente una maggiore personalizzazione del trattamento e una concettualizzazione più complessa di ogni singolo caso. In generale vengono utilizzate
- tecniche immaginative
- tecniche interpersonali
- tecniche cognitive
- tecniche comportamentali
Particolare importanza riveste il “lavoro con le parti” dove il paziente è invitato a connettersi con diversi schemi e mode e farli interagire tra di loro.
Il tentativo è quello di sviluppare una maggiore coerenza e integrazione interna, oltre al favorire e potenziare l’adulto sano, la parte di noi che può difendere le nostre parti vulnerabili da alte pretese e criticismo, favorendo così meccanismi di autocura e accettazione delle proprie parti sofferenti.
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