OBESITA’ E STILI DI PERSONALITA’
In questa intervista a Mindset, il dott. Fulvio Arnone racconta i profili psicologici che spesso si accompagnano a problematiche di obesità grave. L’obesità infatti non è un capriccio, non è una mancanza di volontà. L’obesità è una malattia.
Sommario
Obesità
“L’obesità non è un capriccio, non è una mancanza di volontà. L’obesità è una malattia.” Con questo concetto inizia l’intervista del dott. Fulvio Arnone, medico specializzato nei disturbi alimentari e nel trattamento di gravi forme di obesità. “Tutti gli esseri umani hanno la tendenza ad ingrassare” spiega il dott. Arnone “e questo è stato fondamentale per la nostra evoluzione. La nostra tendenza ad ingrassare ha aiutato i nostri progenitori a sopravvivere ai lunghi periodi di carestia”.
“E’ il progresso che, con il passare del tempo, ha ridotto sempre di più la fatica quotidiana degli esseri umani per sopravvivere”. “Abbiamo ridotto il consumo di energie ma non la loro immissione nell’organismo. Per questo tutti gli esseri umani hanno la tendenza al sovrappeso e, in alcuni casi, anche l’obesità“.
Obesità e stili alimentari
L’obesità è caratterizzata da alcuni stili alimentari che ne favoriscono la comparsa.
- Grignotage: è uno stile alimentare tipico delle casalinghe, dove c’è un costante alimentarsi durante tutto l’arco della giornata. Dovendo magari assaggiare quello che preparano, iniziano a magiare alle 8 del mattino e finisco alle 10 di sera. Il grognotage è quello stile alimentare che porta ad ingerire grandi quantità di cibo nell’arco della giornata, ma diluiti nel tempo.
- Iperfagia: è uno stile alimentare dove si tende a mangiare più di quel che si dovrebbe, in particolare esagerando con certi cibi che troviamo piacevoli. In particolare infatti grassi, carboidrati complessi e carboidrati semplici favoriscono la secrezione di endocannabinoidi che generano piacere all’organismo e possono portare a dipendenza.
Obesità e BMI
Si definisce l’obesità come una condizione in cui l’indice di massa corporea di un soggetto supera il punteggio di 30. Il BMI è calcolato secondo questa formula:
BMI=peso in kilogrammi/(altezza in metri)^2
L’obesità è un problema che riguarda prevalentemente il sesso femminile. Infatti le donne sono più portate, rispetto agli uomini, a incamerare il grasso.
Obesità e personalità
Ma chi sono le persone obese? Tendenzialmente una persona obesa è una persona che sta soffrendo da un punto di vista psicologico ma non chiede aiuto. Sono persone che vorrebbero cavarsela da sole e che spesso hanno subito traumi, hanno subito abbandoni e che nella loro vita hanno sofferto. Il cibo diventa quindi, per loro, un modo per consolarsi, per provare piacere o ridurre la carica di dolore. Ma questo gradualmente diventa un problema.
Spesso chi soffre di obesità soffre anche di disturbi dell’umore. Molto forte è infatti la correlazione tra depressione e obesità. Il cibo diventa il modo attraverso cui il paziente prova a “curare” la sua depressione. Ma la strategia nel lungo periodo non funziona, peggiorando il quadro depressivo.
Inoltre ci sono altre problematiche psichiatriche ben definite, come il Binge Eating Disorder, i cui effetti possono portare ad un’obesità grave. Il Binge Eating Disorder è un disturbo caratterizzato da improvvise abbuffate durante le quali viene ingerita una grande quantità di cibo in poco tempo. Anche in questo caso il disturbo è di natura psicologica e a ben poco serve concentrarsi solamente sul calo ponderale.
Overeating anonymous
Gli Overating Anonymous, che sono l’equivalente degli Alcolisti Anonimi per i disturbi come Binge Eating e obesità, sono una realtà importante per il trattamento di questi disturbi. Infatti la terapia di gruppo ha dimostrato di essere molto efficace per queste problematiche. La forza del gruppo ti aiuta a capire molte cose e a non sentirti solo.
La dieta in questi disturbi non può infatti essere la soluzione unica. Molte volte infatti c’è chi inizia una dieta per perdere 3 kili e si trova dopo 10 anni a doverne perdere 30. Perchè non siamo fatti per dimagrire e la dieta ci fa soffrire. Se aggiungiamo la normale frustrazione per la dieta ad un disagio psicologico marcato, si capisce bene perchè questo non risolva i problemi ma spesso li acuisca.