COSA SONO I DISTURBI ALIMENTARI – INTERVISTA AL DOTT. FRANCO SCITA
Il dott. Franco Scita, medico psichiatra e responsabile del reparto DCA dell’Ospedale Maria Luigia, ci spiega in questa breve intervista radiofonica cosa sono i disturbi alimentari e come fare per riconoscerli precocemente. Qui trovate il link alla puntata e la trascrizione dell’intervista.
Buongiorno ai nostri ascoltatori siamo a Mindset, programma di approfondimento culturale realizzato in collaborazione con l’Ospedale Maria Luigia di Monticelli Terme. Io sono Alberto Grossi e oggi abbiamo come come nostro ospite il dottor Franco Scita. Dottor Franco Scita, psichiatra e responsabile del reparto dei disturbi del comportamento alimentare appunto dell’Ospedale Maria Luigia.
Sommario
- Cosa sono i disturbi dell’alimentazione e nutrizione e soprattutto quali sono i più diffusi?
- Esistono dei fattori scatenanti comuni a tutti i disturbi alimentari?
- Che cosa spinge una persona, come nell’anoressia, a rifiutare il cibo?
- Quali sono i segnali per individuare l’esordio di patologie alimentari?
- Cosa accade nell’anoressia quando il corpo inizia a perdere peso?
- Siamo quasi in chiusura di puntata, quindi volendo concludere con un consiglio, un suggerimento appunto da dare a un familiare di non sottovalutare, possiamo dire, ovviamente questi segnali e credo anche di rivolgersi comunque a un medico o uno specialista.
- Autori
Cosa sono i disturbi dell’alimentazione e nutrizione e soprattutto quali sono i più diffusi?
“I disturbi dell”alimentazione come si preferisce dire oggi rispetto alla vecchia dizione di “disturbi del comportamento alimentare” sono una serie di disturbi di ordine psicologico vengono classificati e riconosciuti fra i disturbi di tipo appunto psicologico ed hanno una peculiarità, cioè si manifestano attraverso una serie di sintomi e di comportamenti che riguardano l”alimentazione, il modo con cui ci si alimenta e più in particolare il rapporto che si ha con il proprio corpo. Specificheremo meglio magari successivamente che cosa si intende.”
“I più comuni fra i disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa facilmente riconoscibile per lo stato di dimagramento della persona, la bulimia nervosa che si caratterizza, per abbuffate, cioè mangiare in eccesso e senza controllo una grande quantità di cibo, ed una terza forma che oggi è nota come disturbo da alimentazione incontrollata che per certi aspetti assomiglia alla bulimia nervosa ma se ne differenzia per alcune caratteristiche, una delle quali più comune è l”incremento del peso fino all”obesità marcata.”
Esistono dei fattori scatenanti comuni a tutti i disturbi alimentari?
“Dobbiamo subito specificare una cosa, che non esiste una causa unica per i disturbi dell”alimentazione, indipendentemente dalla loro forma. Sono disturbi, si dice oggi, multifattoriali, cioè si intende che molti fattori intervengono nel costituire un terreno predisponente sul quale poi il disturbo dell”alimentazione può manifestarsi e attecchire successivamente.
È interessante notare questa cosa. Oggi si ritiene che, indipendentemente dal fatto che si parli di anoressia nervosa o di bulimia nervosa, che sono i due disturbi più comunemente noti, si ritiene che l’asse portante, la struttura portante di questi disturbi, sia costituita da una valutazione, si dice, disfunzionale di sé, del proprio valore.
Cioè la persona articola il senso della propria autostima, del proprio valore, della propria autoefficacia, fondando tutto questo su tre parametri principali, che sono:
- quello che mangia,
- il controllo o meno che ha del proprio peso e
- il rapporto che ha col proprio corpo totalmente o per alcune sue parti.
Questo rappresenta lo scheletro sul quale poi si costruiscono tutti gli altri aspetti dei disturbi dell”alimentazione.
Che cosa spinge una persona, come nell’anoressia, a rifiutare il cibo?
“Ovviamente è molto difficile da una risposta complessiva perché ogni persona giunge a questo tipo di disturbo secondo una traiettoria personale che è inscritta nella storia della sua vita e della sua crescita. In termini generali possiamo dire questo, che l´elemento fondamentale della anoressia nervosa non è tanto il rapporto con il cibo quanto il rapporto con il proprio corpo.”
“Molte delle ragazze che sviluppano questo disturbo hanno quella che noi chiamiamo una dispercezione del rapporto col proprio corpo, cioè si vedono e si percepiscono e si sentono fisicamente come in realtà non sono. Per cui il corpo, la fisicità del corpo, quella che meglio di tutti si viene definita come immagine corporea, cioè un immagine mentale che costruiamo all´interno del nostro cervello, della nostra struttura fisica, è molto alterata in genere nelle ragazze con l’anoressia nervosa.”
Quali sono i segnali per individuare l’esordio di patologie alimentari?
“L´anoressia nervosa in realtà è abbastanza facilmente individuabile perché la manifestazione più clamorosa ovviamente è quella di un corpo che progressivamente deperisce, perde peso.”
“In genere le ragazze iniziano a manifestare questo problema attraverso una variazione del loro comportamento alimentare, ad esempio cominciano a ridurre la quantità di cibo che mangiano, ad esempio suddividono il cibo in cibo buono e cibo cattivo, laddove per cibo buono è tutta quella parte ipocalorica o che ritengono tale, quindi magari mangiano molta verdura, sempre più scondita, allontanano gli alimenti e rifiutano ad esempio più facilmente tutti i carboidrati, la pasta, i dolci, il pane vengono eliminate.”
“C´è quindi una tendenza a saltare i pasti magari raccontando che hanno già mangiato da un´altra parte, sono state a scuola fuori con le compagne, diciamo, abbiamo già mangiato fuori poi in realtà diventa un modo per saltare i pasti.”
“Molte di loro iniziano ad avere un esercizio fisico molto intenso, quindi si dedicano a molte ore di camminata o di attività fisica eccetera. In questo senso sappiamo che alcune attività sportive o ludiche sono più a rischio di sviluppo di un disturbo alimentare.
Penso alle danzatrici, alle scuole di danza, ma anche a certe attività di ginnastica, a certe attività di atletica, ad esempio la marcia, che richiedono uno sforzo molto molto intenso e tutte quelle situazioni in cui la prestazione, la performance diciamo così viene molto molto enfatizzata.
Cosa accade nell’anoressia quando il corpo inizia a perdere peso?
“Una volta che l´organismo comincia a deperire è chiaro che le manifestazioni della malattia diventano anche manifestazioni che riguardano gli aspetti del corpo e gli aspetti anche del funzionamento psicologico.”
“Il corpo ovviamente dimagra, una delle prime cose che accadono è un blocco del ciclo mestruale nelle ragazze giovani, conseguenza del dimagramento, la pressione è bassa, spesso hanno molto freddo. Anche magari una difficoltà di attenzione, o difficoltà scolastiche, possono essere cose correlate.”
“Successivamente il dimagramento comporta delle modificazioni del funzionamento e psicologico si dice e cognitivo, per cui sono ragazze che poi tendono a chiudersi, diventano più nervose, irritabili, faticano ad avere attenzione e concentrazione. La mente tende ad essere occupata dal pensiero del cibo.”
“Nessun dietologo, nessuna dietista conosce così bene la composizione degli alimenti, le calorie eccetera di quanto possa fare una ragazza con una anoressia nervosa.”
Siamo quasi in chiusura di puntata, quindi volendo concludere con un consiglio, un suggerimento appunto da dare a un familiare di non sottovalutare, possiamo dire, ovviamente questi segnali e credo anche di rivolgersi comunque a un medico o uno specialista.
“Sì, bisogna che i familiari siano particolarmente attenti a questi aspetti, ma siano poi, meglio ancora prima, attenti ad altre cose. Cioè il problema dei disturbi alimentari, meglio la protezione dai disturbi alimentari è rappresentata non tanto dal cibo e dall’attività fisica, ma è rappresentata dall’aumento dell’autostima di queste ragazze.”
“Cioè le figlie, parliamo di figlie perché la maggior parte delle persone con anoressia nervosa sono femmine, devono essere aiutate a sviluppare un senso della propria autoefficacia, della propria autostima, del riconoscimento delle proprie capacità. Questo è l´antidoto migliore per evitare lo sviluppo di un disturbo dell´alimentazione.”