CURA DEL DISTURBO BIPOLARE | INTERVISTA ALLA DOTT.SSA FRANCESCA ZURLINI
La cura del disturbo bipolare si concentra principalmente sulla cura psicofarmacologica. Numerose molecole possono essere utilizzate nella cura del bipolarismo ma il farmaco più efficace ed utilizzato è il litio. Altri farmaci possono essere utilizzati con o al posto del litio, in genere sono farmarci anticonvulsivanti, antidepressivi e neurolettici. L’aderenza alla cura farmacologica e la psicoeducazione sono i principali fattori che garantiscono un miglioramento sensibile della qualità di vita di chi soffre di disturbo bipolare A parlarci della cura del disturbo bipolare la dott.ssa Francesca Zurlini, medico psichiatra dell’Ospedale Maria Luigia.
Sommario
- Come si manifesta un disturbo bipolare?
- Quando si manifesta il disturbo bipolare?
- Come si fa diagnosi di disturbo bipolare?
- Cosa succede se non curo un disturbo bipolare?
- Come si cura un disturbo bipolare?
- Cura e trattamento per il disturbo bipolare
- Quando è necessario un ricovero per disturbo bipolare?
- Autori
Come si manifesta un disturbo bipolare?
“Il disturbo bipolare, definito in passato psicosi maniaco-depressiva, è un disturbo dell’umore. Il termine “bipolare” fa riferimento alla caratteristica specifica del disturbo, che si manifesta con l’alternarsi di due fasi di malattia dette contro-polari (la fase depressiva e la fase maniacale o ipomaniacale) seguiti, nella maggior parte dei casi, da un periodo intervallare libero da sintomi.”
Fasi depressive
“Gli episodi depressivi nel disturbo bipolare sono caratterizzati da profondi sentimenti di tristezza e inaridimento o svuotamento affettivo. I pazienti possono mostrare riduzione della spinta vitale e tutto diventa estremamente penoso. Spesso prevalgono sentimenti di disperazione, sfiducia verso il futuro e perdita di significato della vita, accompagnati da rallentamento ideo motorio. Il paziente in fase depressiva frequentemente avverte astenia (mancanza di energie), perdita dell’interesse per i piaceri della vita e tende ad isolarsi.”
Episodi maniacali
“Durante gli episodi maniacali o ipomaniacali l’umore appare persistentemente elevato (significativamente superiore alla norma) sia sul versante dell’espansività e dell’euforia, che dell’irritabilità (disforia). Un paziente in mania mostra esaltazione degli istinti vitali, disinibizione comportamentale, logorrea, prodigalità, riduzione delle ore di sonno, perdita dei nessi associativi (nel parlare passa da un argomento all’altro senza un filo conduttore), tachipsichismo (pensieri sfuggenti e accelerati) e iperaffacendamento.”
Quando si manifesta il disturbo bipolare?
“Il disturbo bipolare può manifestarsi a qualsiasi età anche se il picco di incidenza è nella prima età adulta. Fare diagnosi è però difficile e possono volerci anche molti anni prima di riconoscere con chiarezza il disturbo. Non è raro infatti vedere pazienti che per anni hanno avuto solamente episodi depressivi, senza mostrare episodi maniacali o ipomaniacali. Questi pazienti vengono perciò diagnosticati come depressi fino alla comparsa (potrebbero volerci anni) della prima fase maniacale o ipomaniacale.”
Come si fa diagnosi di disturbo bipolare?
“Fare diagnosi può inizialmente essere complesso, come detto precedentemente infatti la comparsa di episodi ipomaniacali può non arrivare all’attenzione di un medico. Il paziente si sente bene, troppo bene, e non capisce che il suo eccitamento ha un carattere patologico.
Il tono dell’umore elevato fa percepire un benessere mai provato prima, che riduce di molto la probabilità che questi chieda aiuto ad uno psichiatra. E’ quindi molto più probabile che, chi soffre di disturbo bipolare, chieda aiuto durante un episodio depressivo e che il disturbo venga scambiato con una depressione maggiore.
“La diagnosi può inoltre complicarsi per la presenza di stati dell’umore misti, ossia la compresenza di sintomi depressivi e maniacali, per questo è importante che la diagnosi sia fatta da uno psichiatra.”
Per maggiori informazioni puoi leggere il nostro articolo sulla diagnosi del disturbo bipolare secondo il DSM-5.
Cosa succede se non curo un disturbo bipolare?
“Se non adeguatamente curato e trattato con terapia farmacologica, il disturbo bipolare può essere fortemente invalidante. Gli episodi depressivi e maniacali possano andare naturalmente in remissione e spesso, tra un episodio e l’altro, c’è un periodo di benessere libero da sintomi, ma nella realtà durante le fasi di alterazione dell’umore il pericolo per la salute del paziente è molto alto.
Gli episodi depressivi sono in genere molto pesanti e i sintomi depressivi molto intensi. Questo porta, oltre a sofferenza e al sensibile peggioramento della qualità di vita, ad un alto rischio suicidario. Durante gli episodi maniacali invece il paziente gode di uno stato patologico di eccessivo benessere. Pazienti in mania possono mostrare eccessiva prodigalità, spendendo molti soldi in poco tempo, mettersi in situazioni altamente rischiose o lanciarsi in progetti di vita assurdi.”
“In entrambe le fasi, sia quella maniacale che depressiva, il tono dell’umore può essere così tanto alterato da provocare sintomi psicotici. Molto più frequenti delle allucinazioni, i deliri sono olotimici cioè congrui rispetto all’umore. In fase depressiva si osservano deliri di rovina, di colpa o altre alterazioni del contenuto del pensiero congrue rispetto ad un umore depresso. Durante le fasi maniacali, all’opposto, troveremo deliri di grandezza, deliri di onnipotenza, mistici, salvifici e altri contenuti alterati del pensiero.”
Come si cura un disturbo bipolare?
La cura del disturbo bipolare avviene principalmente attraverso:
- l’impostazione di una corretta terapia farmacologica,
- controlli frequenti presso il proprio medico psichiatra
- da interventi di psicoeducazione e in aggiunta psicoterapia supportiva.
“Nella cura del disturbo bipolare la terapia di mantenimento nel lungo periodo è lo stabilizzatore dell’umore. Tra i farmaci stabilizzatori dell’umore troviamo farmaci che vengono utilizzati anche come farmaci antiepilettici come ad esempio il sodio valproato, la carbamazepina, la lamotrigina o il topiramato o altri.
Non sempre però il solo stabilizzatore risulta sufficiente. Soprattutto nelle fasi di scompenso si tende ad utilizzare farmaci neurolettici e antidepressivi oppure impostare una cura con doppio stabilizzatore. “
Litio
“Tra gli psicofarmaci più utilizzati nella cura del disturbo bipolare quello che ha dimostrato la più elevata efficacia e che garantisce una migliore qualità della vita è il litio. I farmaci a base di litio sono la terapia migliore per la cura a lungo termine del disturbo bipolare, minimizzano le ricadute e migliorano l’eventuale sintomatologia interepisodica.
Purtroppo il litio viene mal sopportato dai pazienti per la sua scarsa maneggevolezza. Quando viene impostata una cura farmacologica con il litio è infatti necessario sottoporsi a periodici esami del sangue per valutarne la concentrazione.
Il range terapeutico entro il quale questo farmaco è efficace è tra gli 0,5 e 1,2 mmoli/L, se sottodosato il farmaco non ha azione e va aumentato, se sovradosato può diventare tossico e va ridotto. Il litio potrebbe interagire anche con altre molecole di uso comune come i fans, i diuretici e i cortisonici.”
Pertanto, per chi è in cura con il litio, è necessario informare il proprio psichiatra dell’assunzione di queste categorie di farmaci. Inoltre sono consigliati controlli periodici alla tiroide in quanto questo farmaco può provocare ipotiroidismo.”
Psicoeducazione disturbo bipolare
“Oltre alla terapia farmacologica, altro aspetto importante per la cura del disturbo bipolare e per il miglioramento la qualità di vita dei pazienti è la psicoeducazione.”
La psicoeducazione consiste nel fornire informazioni importanti al paziente rispetto al suo disturbo per riconoscere preventivamente i sintomi iniziali delle due fasi contro-polari. E’ fondamentale che i pazienti riconoscano i sintomi iniziali delle due tipologie di episodi per poter prontamente contattare lo psichiatra e scongiurare una pesante ricaduta.
I pazienti, attraverso la psicoeducazione, imparano a prendersi cura di sè e del proprio disturbo bipolare.” Alcuni pazienti possono accorgersi di un inizio di episodio maniacale perchè si sento molto più nervosi, tendono ad essere eccessivamente litigiosi oppure si accorgono che il loro pensiero è diventato più accellerato. “La psicoeducazione è fondamentale, soprattutto all’esordio della malattia, o comunque in soggetti che fanno più fatica ad accorgersi di questi sintomi iniziali.”
Stile di vita per pazienti con disturbo bipolare
“Per tutti, ma soprattutto per coloro che soffrono di un disturbo bipolare ci sono alcuni comportamenti che possono limitare il numero degli episodi o ridurne l’intensità, aumentare la qualità della vita e migliorare il benessere psicologico del paziente.” Tutti questi aspetti riguardano uno stile di vita sano e comprendono:
- una buona gestione dello stress attraverso attività ludico-ricreative, significative e piacevoli
- esercizio fisico salutare, evitare sia la sedentarietà che l’esercizio fisico eccessivo
- una corretta igiene del sonno
- evitare l’abuso di alcol o di sostanze da abuso (es la cocaina)
Cura e trattamento per il disturbo bipolare
“La cura e il trattamento del disturbo bipolare possono essere erogati a livello ambulatoriale da un medico psichiatra. E’ importante, soprattutto nelle fasi iniziali di una terapia, effettuare visite periodiche regolari con il proprio psichiatra di fiducia per valutare attentamente l’efficacia della cura farmacologica e imparare a riconoscere i sintomi iniziali degli episodi di malattia.
Una buona frequenza delle visite è inoltre importante in quanto uno specialista può accorgersi di sintomi iniziali di un episodio maniacale e depressivo che il paziente stesso non riesce a percepire. Inoltre un percorso di cura con uno specialista aiuta a sviluppare un atteggiamento di maggiore fiducia verso il proprio medico aumentando la compliance alla terapia farmacologica, altro elemento fondamentale per una buona cura del disturbo bipolare.“
Quando è necessario un ricovero per disturbo bipolare?
“Il ricovero per disturbo bipolare si rende necessario quando la sintomatologia degli episodi contropolari è tale da non poter essere più gestita a livello ambulatoriale. Infatti non sempre la cura a livello ambulatoriale è sufficiente. In alcuni casi le condizioni cliniche della persona possono suggerire un ricovero in “Diagnosi e Cura” o in un ospedale psichiatrico specializzato .
Il ricovero per disturbo bipolare è un po’ più semplice da accettare per pazienti in fase depressiva, in quanto l’umore è depresso e il paziente stesso chiede aiuto per la sua condizione. Più complesso per pazienti in fase maniacale. In alcuni casi si deve procedere con un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).
Ricovero per disturbo bipolare
In generale si rende necessario un ricovero per disturbo bipolare in ospedale quando:
- il disturbo è resistente ai farmaci e non si ottengono risultati efficaci a livello ambulatoriale.
- durante una fase maniacale il soggetto non prende più la terapia farmacologica.
- compaiono sintomi psicotici come deliri e allucinazioni.
- i sintomi maniacali possono mettere in pericolo l’integrità fisica del paziente.
- il paziente mostra eccessiva prodigalità.
- sono presenti ideazioni suicidarie.
- la terapia ambulatoriale non è riuscita a garantire un sufficiente stato di benessere.
- quando si deve introdurre un antidepressivo e c’è il serio pericolo di un viraggio maniacale causato dal farmaco.
- in generale quando le condizioni cliniche mettono in pericolo la salute fisica del paziente o di altre persone.
“Il ricovero in ospedale consente al paziente di poter essere monitorato nell’arco delle 24 ore, di essere in un ambiente protetto e dedicato dove viene visitato da parte dell’equipe medica. Da una parte quindi il ricovero garantisce al paziente una maggiore tutela, dall’altra consente all’equipe medica di bilanciare correttamente un’adeguata terapia farmacologica anche attraverso un’osservazione quotidiana. Quotidianità che è ovviamente impossibile da garantire in un trattamento ambulatoriale.”
dott.ssa Francesca Zurlini – medico psichiatra e sessuologa
Per approfondimenti
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