Sommario
Testimonianze di ragazze anoressiche
Ci sono testimonianze di Lucia e Paola, nomi di fantasia, entrambe malate di https://www.ospedalemarialuigia.it/disturbi-comportamento-alimentare/anoressia-nervosa-diagnosi-sintomi-cura/. Le loro testimonianze sono colme di lucidità ed emozioni intense. Come tante altre donne e ragazze, ad esempio Giada, arrivata a pesare appena 23 chili e salvata per tre volte, soffrono e combattono l’anoressia. Sono loro le protagoniste dello speciale «Se questa è una donna», andato in onda su TvParma.
Il video presenta numerose testimonianze di anoressia. Una lunga immersione nel problema anoressia, disturbo alimentare che colpisce in tutte le fasce d’età e che intreccia, in un rapporto morboso e ancora non del tutto indagato, corpo e mente, psicologia e impulsi fisici. Ci sono le testimonianze di donne e ragazze che hanno superato la malattia, le parole di medici ed operatori che se ne occupano all’ Ospedale Maria Luigia a Monticelli Terme e presso la casa d’accoglienza «In Volo» a Pellegrino.
Sono queste le strutture principali nel Parmense in cui si affronta l’https://www.ospedalemarialuigia.it/disturbi-comportamento-alimentare/anoressia-nervosa-diagnosi-sintomi-cura/, patologia femminile nel 90% dei casi, ma in rapida diffusione anche tra i maschi. In questi centri si interviene spesso per riportare ad una vita autentica e indipendente le ragazze anoressiche. Il ricovero presso l’Ospedale Maria Luigia avviene un reparto specifico e specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari (anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eatin disorder). Il programma prevede, oltre ad un graduale recupero del peso corporeo, anche un percorso di psicoterapia e riabilitazione individuale e di gruppo.
Lo speciale di TVParma racconta la testimonianza di alcune donne e ragazze che hanno affrontato l’anoressia, oltre a contributi di medici e psicologi.
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La testimonianza di Lucia
La testimonianza di Lucia è toccante. Per Lucia (il nome è di fantasia) ogni giorno è una sfida, una sfida con il cibo. Il cibo che diventa un numero, calorie da contare per controllare il peso. Ma è anche una sfida con se stessa, una sfida per capire come uscire dal tunnel dell’anoressia. Una malattia che ancora non riesce a superare. Da anni combatte contro l’anoressia, che le provoca paura del cibo e dalla paura di ingrassare. “Per me una mela” racconta Lucia “non è solo una mela, ma sono 50 calorie ogni 100 grammi. Io di tutti gli alimenti conosco le calorie. Per me il cibo è un numero”. La sua testimonianza racconta che, dopo un viaggio in Egitto, mangiando solo frutta e verdura, torna a casa avendo perso 4 kili in una settimana. Da lì inizia la discesa, con una dieta restrittiva per ridurre sempre di più il proprio peso.
La testimonianza di Paola
Anche Paola (nome di fantasia) l’anoressia è una battaglia quotidiana. Ci racconta “Fin da bambina ricordo di non aver avuto un rapporto sano con il cibo. Ho iniziato a risolvere il mio problema dopo aver toccato il fondo. Non vedevo più nulla, era tutto oscuro, non c’era più luce. Non avevo più voglia di vivere e stavo sempre in casa. Da questa situazione insostenibile ho iniziato il mio percorso, mi sono affidata alle cure e ho iniziato a risalire. Anche se nel mio percorso verso la salute sono incappata in numerose ricadute ho cercato di rialzarmi sempre più velocemente. Ad oggi le ricadute sono molto rare e inizio a stare meglio.”
Anoressia, punta di un iceberg
L’anoressia è la punta di un iceberg, la sofferenza profonda dell’individuo si manifesta con il controllo del cibo e del peso corporeo. Ma dietro il rifiuto del cibo ci sono sofferenze profonde, che vanno accolte, elaborate, per poter affrontare efficacemente il disturbo anoressico. Le parti sommerse sono il dolore, la frustrazione, l’insoddisfazione. Commenta il dott. Arnone “Noi non curiamo il comportamento alimentare, ma ci concentriamo sul rapporto tra il paziente e il cibo. Inoltre cerchiamo di capire cosa ci sta dietro alla decisione di non mangiare, cerchiamo di capire cosa c’è nella parte profonda dell’iceberg”.
All’Ospedale Maria Luigia è presente un percorso di ricovero ospedaliero per pazienti anoressiche che necessitano di un intervento intensivo e mirato. Il percorso di cura prevede in genere due mesi di ricovero e due mesi di day hospital. Il percorso di cura all’Ospedale Maria Luigia si articola su tre percorsi principali:
- Recupero del peso corporeo e rieducazione alimentare.
- Intervento psicologico mirato alla riduzione dei sintomi legati al disturbo alimentare e alle problematiche intrapsichiche correlate
- Riabilitazione di un’immagine corporea corretta e funzionale
Per maggiori informazioni sul trattamento seguito presso l’Ospedale Maria Luigia presso il reparto DCA segui il link: Ricovero disturbi Alimentari