Presso il policlinico Umberto I ha avuto luogo il IX Congresso della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA). Durante il congresso della SISDCA sono stati presentati i risultati preliminari dello studio di efficacia del Body Perception Treatment, il trattamento per il disturbo dell’immagine corporea attivo da oltre due anni presso il reparto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Ospedale Maria Luigia.
Sommario
Il disturbo dell’immagine corporea non è un disturbo alimentare
Nonostante i disturbi del comportamento alimentare e il disturbo dell’immagine corporea non coincidano e possano presentarsi in soggetti diversi e con problematiche diverse, è importante sottolineare come spesso alterazioni significative nella percezione del proprio corpo si presentino in concomitanza al disturbo alimentare. Il disturbo dell’immagine corporea porta a percepire il proprio corpo in modo alterato, spesso portando i pazienti a sovrastimare le proprie forme corporee (nei pazienti affetti da anoressia nervosa e bulimia nervosa) oppure a sottostimarle (nei pazienti affetti da un disturbo dell’alimentazione incontrollata).
Già negli anni ‘60 Hilde Brunch, psichiatra statunitense di origine tedesca, rilevava come, senza un cambiamento correttivo dell’immagine corporea, il miglioramento clinico in pazienti con disturbi alimentari sarebbe solamente temporaneo. Il mantenimento di un’alterata immagine corporea, anche dopo la remissione dei sintomi restrittivi o di compenso, sarebbe pertanto predittiva di future ricadute.
Disturbo dell’immagine corporea un fattore di mantenimento
Nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, in particolare anoressia e bulimia nervosa, il disturbo dell’immagine corporea è sicuramente un fattore di mantenimento della malattia. Il percepirsi grassi, anche a fronte di una condizione clinica di estrema magrezza, sostiene i sintomi anoressici o bulimici.
Il mancato trattamento del disturbo dell’immagine corporea può portare quindi i pazienti, dopo un periodo di ricovero, a recuperare un peso corporeo adeguato, ad astenersi dai sintomi anoressici pur mantenendo una dispercezione corporea e un alto livello di insoddisfazione corporea. Questo, unito ad altri fattori ambientali come conflitti familiari o periodi di forte stress emotivo, possono essere considerati come i principali fattori di ricaduta per chi soffre di un disturbo alimentare
Disturbo dell’immagine corporea all’Ospedale Maria Luigia
Alla luce di questo è stato inserito, nel programma terapeutico del reparto dei disturbi alimentari dell’Ospedale Maria Luigia, e presso il poliambulatorio all’interno di un trattamento integrato, il Body Perception Treatment orientato alla cura del disturbo dell’immagine corporea.
“Abbiamo presentato i primi dati a Roma lo scorso mese alla SISDCA” commenta il dott. Arnone “e siamo soddisfatti del lavoro svolto finora; abbiamo ottenuto ottimi risultati e riteniamo necessario offrire ai pazienti una strategia comprovata per questa particolare problematica”.
Per maggiori informazioni sul lavoro svolto presso l’Ospedale Maria Luigia sull’immagine corporea clicca sul link: “disturbo dell’immagine corporea”
Approfondimenti:
- A translational neuroscience approach to body image disturbance and its remediation in anorexia nervosa (Feusner J, 2017)
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Assessing body image in anorexia nervosa using biometric self-avatars in virtual reality: Attitudinal components rather than visual body size estimation are distorted. (Mölbert SC et al. 2017)
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Measures of Body Image: Confirmatory Factor Analysis and Association With Disordered Eating. (Pellizzer ML et al. 2017)