New Maudsley Model. All’Ospedale Maria Luigia sono programmati periodicamente incontri dedicati ai famigliari dei pazienti ricoverati presso il reparto DCA dell’Ospedale Maria Luigia. Un modo per sostenere le famiglie di pazienti che soffrono di un disturbo alimentare, come anoressia, bulimia o binge eating disorder, ma anche una strategia di intervento per fare in modo che, anche il contesto famigliare, diventi luogo di guarigione. Durante l’anno vengono organizzati ciclicamente dei corsi a cui i familiari dei degenti sono invitati a partecipare, per maggiori informazioni è possibile chiedere informazioni su eventuali percorsi in partenza direttamente in reparto.
Sommario
- New Maudsley Model
- Il ruolo della famiglia nei disturbi alimentari
- Il New Maudsley Model: Un trattamento per la famiglia nel contesto dei Disturbi Alimentari
- Approccio e Trattamento nel New Maudsley Model
- Razionale del New Maudsley Model
- Principi Guida e Obiettivi
- Focus sul Caregiving e la Comunicazione
- Il modello
- Gli obiettivi
- I 7 incontri del New Maudesley Model
- Incontro Introduttivo: Orientamento e Obiettivi
- Primo Incontro: Comprensione dei Fattori di Mantenimento
- Secondo Incontro: Rivalutazione del Modello di Cura Familiare
- Terzo Incontro: Miglioramento delle Capacità di Comunicazione
- Quarto Incontro: Sviluppo di Abilità Comunicative Avanzate
- Quinto Incontro: Modificazione del Comportamento Alimentare
- Sesto Incontro: Interventi su Comportamenti in Comorbilità
- Autori
New Maudsley Model
Il “New Maudsley Model,” proposto originariamente da J. Treasure, è una forma avanzata di Family Based Therapy. Questo modello si concentra particolarmente sul coinvolgimento attivo della famiglia nel trattamento dei disturbi alimentari, mirando a rafforzare le risorse familiari e sviluppare nuove strategie per gestire il benessere del paziente e promuovere cambiamenti positivi (Treasure, 2015).
Il ruolo della famiglia nei disturbi alimentari
La ricerca ha chiaramente dimostrato che l’insorgenza di un disturbo alimentare in un familiare comporta significative modificazioni nelle dinamiche familiari, influenzando profondamente la qualità delle relazioni interpersonali all’interno della famiglia. Questi cambiamenti possono alterare le relazioni e contribuire al mantenimento dei sintomi nei pazienti affetti da disturbi alimentari (Calam et al., 1990).
La presenza di un disturbo alimentare mette infatti a dura prova le famiglie, spesso i membri della famiglia si sentono incapaci nel gestire la situazione, il che può portare ad una sensazione di impotenza, oltre che all’isolamento sociale (Hillege et al., 2006). Queste difficoltà sono spesso aggravate dalla percezione di una minore coesione e flessibilità all’interno della famiglia, come riportato dai pazienti rispetto ai loro familiari (Kluck, 2008).
Il coinvolgimento della famiglia nel processo di trattamento è quindi fondamentale, non solo per supportare il membro della famiglia affetto, ma anche per rendere i famigliari attori attivi e fondamentale nel processo di cura del paziente affetto da disturbi alimentari.
Il New Maudsley Model: Un trattamento per la famiglia nel contesto dei Disturbi Alimentari
Il reparto per i Disturbi Alimentari dell’Ospedale Maria Luigia adotta il New Maudsley Model, un approccio terapeutico che coinvolge attivamente i genitori e i familiari delle persone affette da disturbi alimentari.
Durante il percorso i genitori sono seguiti da professionisti esperti e formati su questo modello di trattamento. L’obiettivo del percorso non è solo quello di aiutare i famigliari a comprendere meglio i disturbi alimentari, ma offre anche strumenti pratici per migliore le relazioni quotidiane e la gestione delle situazioni difficili.
Approccio e Trattamento nel New Maudsley Model
Il New Maudsley Model è strutturato per fornire una serie di incontri che mirano a educare i familiari sui complessi aspetti dei disturbi alimentari. Durante questi incontri, vengono discusse le sfide psicologiche e biologiche associate alla malattia, e vengono impartite tecniche per migliorare il benessere del paziente e della famiglia. Questo approccio si basa sull’idea che il coinvolgimento e il supporto attivo della famiglia siano essenziali per il recupero del paziente.
Una recente analisi ha confermato l’efficacia del coinvolgimento familiare nel trattamento dei disturbi alimentari, sottolineando che “le terapie che includono la famiglia non solo sono preferibili per garantire un supporto costante al paziente, ma sono anche associate a migliori esiti a lungo termine, rispetto ai trattamenti che coinvolgono solo il paziente” (Treasure et al., 2020).
Razionale del New Maudsley Model
Il modello di cura del New Maudsley Model è una evoluzione significativa nell’approccio al trattamento dei disturbi alimentari. Sviluppato originariamente presso l’ospedale Maudsley negli anni ’70, il Family Based Treatment (FBT) è considerata la terapia di prima scelta nel trattamento dei giovani pazienti nella fase iniziale della malattia. Tuttavia, si è visto che l’intervento non portava benefici superiori per coloro che erano in una fase avanzata della malattia o per coloro che avevano una comparsa della malattia in età adulta (Eisler et al., 1997).
Principi Guida e Obiettivi
Il principio guida di questo intervento è quello di lavorare in partnership tra la famiglia, l’individuo e il team di trattamento verso una comprensione e un approccio condivisi alla gestione della malattia. Questo modello di cura mette in luce l’importanza della collaborazione e della compassione nel supportare il recupero del paziente, promuovendo un utilizzo più efficiente delle risorse e migliorando il benessere sia del caregiver che del paziente.
Focus sul Caregiving e la Comunicazione
Il focus principale del New Maudsley Model è quello di fornire alle famiglie la formazione e il supporto necessari per ottimizzare le loro capacità di caregiving, comunicazione e coping. In particolare, questo intervento mira a moderare l’alta emotività espressa e ridurre la tendenza a facilitare o abilitare comportamenti malati (Treasure et al., 2011).
Il modello
Il New Maudsley Model è strutturato per fornire un supporto comprensivo ai familiari che assistono una persona affetta da disturbi alimentari. Questo programma è guidato da due professionisti con competenze specialistiche diverse, assicurando un approccio bilanciato e informato al trattamento. La serie di incontri prevede un totale di sei sessioni regolari, precedute da un incontro iniziale di orientamento motivazionale, per preparare adeguatamente i partecipanti al percorso terapeutico.
Ogni gruppo è limitato a un massimo di 15 partecipanti per garantire un ambiente intimo e supportivo, dove i familiari possono condividere e apprendere in modo efficace. Gli incontri, della durata di circa un’ora e mezza ciascuno, sono focalizzati sull’approfondimento delle conoscenze relative ai disturbi alimentari, includendo le loro implicazioni biologiche e psicologiche. Questa struttura è pensata per fornire ai partecipanti una comprensione solida della malattia, affiancata da strategie pratiche per gestire le sue complessità quotidiane.
Gli obiettivi
Gli obiettivi del trattamento nel contesto del New Maudsley Model sono focalizzati su una collaborazione attiva e consapevole tra familiari, pazienti e professionisti. Questa collaborazione è essenziale per affrontare e interrompere i fattori che contribuiscono al mantenimento dei disturbi alimentari. Un elemento chiave di questo approccio è la promozione della motivazione al cambiamento; si forniscono ai genitori strumenti specifici per sviluppare abilità necessarie a supportare e facilitare cambiamenti positivi all’interno della dinamica familiare, favorendo così il processo di guarigione.
Durante gli incontri, la metodologia adottata mira a stimolare la riflessione e la discussione, integrando attività pratiche come il role playing e lavori di gruppo. Questi strumenti sono essenziali per aiutare i familiari a comprendere meglio la malattia e a sviluppare strategie di coping efficaci. Inoltre, vengono distribuiti materiali di lavoro e test che sono cruciali per valutare i progressi e verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La ricerca indica che tale approccio non solo migliora il benessere dei pazienti ma anche quello dei caregiver, confermando l’efficacia di un uso efficiente delle risorse e il miglioramento nella qualità della cura prestata (Treasure, Rhind, Macdonald, & Todd, 2015). Questo modello collaborativo enfatizza l’importanza dell’empowerment dei familiari, considerati non solo supporti ma anche partner attivi nel trattamento, un approccio che si è dimostrato promettente nella gestione dei disturbi alimentari
I 7 incontri del New Maudesley Model
Incontro Introduttivo: Orientamento e Obiettivi
In questo primo appuntamento, i terapeuti e i familiari si presentano reciprocamente, definiscono gli obiettivi del trattamento, e stabiliscono la programmazione e le regole dei successivi incontri del gruppo.
Primo Incontro: Comprensione dei Fattori di Mantenimento
Verrà esplorato il modello del New Maudsley riguardante i fattori che contribuiscono al mantenimento dei disturbi alimentari. I partecipanti rifletteranno su come le loro reazioni ai comportamenti sintomatici possano influenzare la persistenza del disturbo. Si lavorerà anche sull’identificazione di strategie per gestire le proprie risposte emotive e su come supportare efficacemente la salute nutrizionale del familiare.
Secondo Incontro: Rivalutazione del Modello di Cura Familiare
I partecipanti esamineranno e discuteranno il proprio approccio di cura familiare, incentrandosi sulla motivazione personale a cambiare i comportamenti che influenzano il disturbo alimentare del loro caro.
Terzo Incontro: Miglioramento delle Capacità di Comunicazione
Questo incontro è dedicato al miglioramento delle abilità di comunicazione, con un focus particolare sull’ascolto riflessivo e sulla comprensione degli elementi non verbali della comunicazione.
Quarto Incontro: Sviluppo di Abilità Comunicative Avanzate
Si svilupperanno competenze comunicative più avanzate, tra cui l’empatia e la gestione delle resistenze associate alla malattia, al fine di allineare i comportamenti al livello di cambiamento raggiunto dal familiare.
Quinto Incontro: Modificazione del Comportamento Alimentare
I familiari apprenderanno come influenzare positivamente il comportamento alimentare disturbato attraverso l’analisi funzionale degli antecedenti e delle conseguenze dei comportamenti patologici.
Sesto Incontro: Interventi su Comportamenti in Comorbilità
Quest’ultimo incontro è focalizzato sull’acquisizione di strumenti per gestire e modificare comportamenti in comorbilità con i disturbi alimentari, come quelli ossessivo-compulsivi e autolesionistici. Inoltre, verrà distribuito un questionario per raccogliere feedback e valutazioni sull’esperienza dei familiari all’interno del programma.
Ogni sessione mira a fornire ai familiari le competenze e le strategie necessarie per supportare con efficacia il proprio caro, promuovendo un ambiente di sostegno e comprensione all’interno della famiglia.
Per maggiori informazioni sul protocollo di trattamento dell’Ospedale Maria Luigia segui il link: “Trattamento disturbi alimentari“