ALCOLISMO. CAUSE, SINTOMI E DANNI

Alcolismo, diagnosi e cura

Alcolismo. La maggior parte delle persone nel corso della vita ha assunto alcol e questo non è un comportamento patologico. Tuttavia il consumo di eccessive quantità di alcol viene considerato un disturbo quando comporta una compromissione del comportamento psico-sociale dell’individuo o quando si manifesta una dipendenza (ossia l’incapacità a rimanere sobri). In questi casi si parla di abuso alcolico e di alcolismo. In questo articolo a cura della dott.ssa Paola Bizzi, tratteremo le cause, i principali sintomi e i principali danni fisici e psicologici della dipendenza da alcol.

Alcolismo

L’alcolismo, definito nel DSM-5 come “uso problematico di alcol”, è una malattia cronica, recidivante e potenzialmente mortale. E’ un disturbo caratterizzato dall’incapacità, da parte del bevitore, di astenersi dal consumare alcolici. Chi soffre di alcolismo infatti ha perso il controllo sulla sua abitudine al bere, sviluppando tolleranza. astinenza e dipendenza. L’alcolista tende infatti a bere frequentemente, bere grandi quantità di alcolici, perdendo la possibilità di bere in maniera moderata.

Chi è affetto da alcolismo sviluppa, nel tempo, una serie di gravi sintomi fisici e psicologici oltre a danni nella sfera sociale. I danni fisici più rilevanti colpiscono in particolare il cervello e il fegato, anche se in generale tutti gli organi possono essere danneggiati dall’alcol. In particolare in gravidanza l’abuso alcolico può danneggiare enormemente lo sviluppo del feto.

Da un punto di vista psicologico, chi soffre di alcolismo può manifestare alterazioni della personalità e sviluppo di aggressività. Inoltre può evidenziarsi un deterioramento nelle capacità cognitive (memoria, attenzione, concentrazione, astrazione etc.). Infine l’alcolismo provoca numerosi danni alla vita relazionale, familiare e lavorativa dell’individuo, con frequenti litigi, perdita del lavoro, separazioni etc.

L’alcolismo secondo l’organizzazione mondiale della sanità

L’organizzazione mondiale della sanità ha stimato, nel 2010, che le persone affette da alcolismo nel mondo erano circa 208 milioni (il 4,1% della popolazione mondiale oltre i 15 anni). L’alcolismo è più comune nei maschi e nei giovani adulti (anche se i danni dell’alcol sono più pesanti nel sesso femminile) ed è considerato uno dei problemi sanitari e sociali più rilevanti.

Da molti anni infatti è stato lanciato l’allarme sull’uso e abuso smisurato di sostanze alcoliche, numerosi sono infatti i tentativi per arginare questo problema, soprattutto con campagne di prevenzione e sensibilizzazione. La dipendenza alcolica è un fenomeno talmente grande da essere considerato una delle principali problematiche di salute al mondo.

Da uno studio epidemiologico condotto negli USA è emerso che circa il 13% delle persone, ad un certo punto della vita, soddisfa i criteri del DSM per la diagnosi di abuso di alcol e il 5% per la diagnosi di dipendenza da alcol. L’alcolismo è una problematica in crescita e l’abuso alcolico si diffonde soprattutto fra i più giovani.

Luoghi comuni sull’alcol

A peggiorare la situazione è la presenza di numerosi luoghi comuni che sono legati all’alcol. La maggior parte delle persone infatti non è a conoscenza dei potenziali danni legati all’alcolismo. Alcuni dei principali luoghi comuni sono:

  • L’alcol è una sostanza stimolante (nella realtà l’alcol stimola e deprime allo stesso tempo il sistema nervoso centrale)
  • L’alcol aiuta le persone a dormire più profondamente (nella realtà l’alcol influenza negativamente la qualità del sonno)
  • L’intossicazione da alcol è maggiore quando si mischiano diverse bevande alcoliche diverse (nella realtà ciò che determina l’intossicazione è la quantità effettiva di alcol nel sangue)
  • Bere caffè fa passare l’intossicazione da alcol (nella realtà il caffè non influenza i livelli di intossicazione)
  • Le persone con grande forza di volontà non corrono il rischio di sviluppare alcolismo (l’ebrezza da alcol riduce drasticamente la forza di volontà)
  • In un forte bevitore  i danni al fegato si manifestano prima dei danni cerebrali (nella realtà è possibile che i danni cerebrali anticipino i danni al fegato)
  • L’astinenza da eroina è più pericolosa di quella da alcol (nella realtà è vero il contrario, l’astinenza da alcol è potenzialmente più letale di quella da oppiacei)

La presenza di numerosi luoghi comuni relativi all’alcol lo rende sicuramente una delle sostanze psicoattive più pericolose, vista la facilità nel reperirlo e i danni a medio lungo termine che determina.

Alcolismo cause

Le principali cause dell’alcolismo sono legate a fattori genetici, ambientali e psicologici. Uno degli aspetti poco conosciuti legati alla dipendenza alcolica è la familiarità; numerosi casi infatti evidenziano una predisposizione genetica a sviluppare alcolismo.

Fattori di rischio genetici

Studi condotti su figli di alcolisti infatti hanno mostrato che le probabilità di sviluppare una dipendenza in questi soggetti è maggiore del 30% rispetto alla popolazione generale. Studi più approfonditi hanno preso in considerazione figli di alcolisti adottati da altre famiglie.

Anche questi soggetti, non direttamente a contatto con genitori alcolisti durante la crescita, hanno comunque mostrato maggiori probabilità di sviluppare alcolismo. Esiste quindi una predisposizione genetica allo sviluppo di una dipendenza da alcol. Ulteriori studi hanno inoltre evidenziato come l’abuso di alcol in età precoce possa facilitare l’espressione di geni che aumentano il rischio di sviluppare l’alcolismo.

Fattori di rischio ambientali


Oltre a cause genetiche esistono cause ambientali. Infatti contesti dove esistono pressioni sociali (ad esempio il gruppo dei pari o i mass media) che invogliano all’utilizzo di alcolici, possono più facilmente portare soggetti a rischio ad abusare di alcol e sviluppare nel tempo una dipendenza. Ma non solo.

Vivere all’interno di famiglie problematiche, dove uno o entrambi i genitori è alcolista, facilità lo sviluppo di comportamenti di abuso nei figli adolescenti. Inoltre è stato osservato che l’abuso di alcol in adolescenza potrebbe facilitare lo sviluppo di una dipendenza a causa della degenerazione o dello scorretto sviluppo della corteccia cerebrale. Tale degenerazione porterebbe a sviluppare comportamenti impulsivi, facilitando così le condotte di abuso alcolico.

Fattori di rischio psicologici

Ci sono anche cause psicologiche collegate all’alcolismo. L’alcol infatti, per le sue proprietà rilassanti, spesso viene utilizzato come “terapia impropria” da coloro che soffrono di forte stress, disturbi d’ansia, depressione o anche patologie psichiatriche più gravi come il DOC, la schizofrenia e il disturbo bipolare.

Anche essere stati vittime di traumi nell’infanzia è un fattore che facilità lo sviluppo di una dipendenza alcolica così come lo è sviluppare un disturbo di personalità. In questi casi quindi l’alcol può essere ricercato come terapia impropria per ridurre sintomi psicologici negativi. In situazioni simili una corretta terapia farmacologica o un intervento psicologico adeguato potrebbero scongiurare la comparsa di comportamenti da abuso.

Sintomi dell’alcolismo

Nella nuova versione del DSM-5 sono elencati una serie di sintomi necessari per poter diagnosticare un “disturbo da uso di alcol”. In generale si definisce l’alcolismo come un insieme di comportamenti problematici correlati all’alcol, che portano grave disagio e compromissione della sfera relazionale, sociale e personale dell’individuo. Per poter fare diagnosi di alcolismo, secondo il DSM-5, è necessario che il soggetto soffra di almeno 2 dei seguenti sintomi per un periodo di almeno 12 mesi:

  • assunzione di alcol in quantità superiori o per periodi più lunghi rispetto alle intenzioni del soggetto.
  • desiderio costante di assumere alcolici o fallimenti nel tentativo di ridurre l’assunzione di alcol.
  • gran parte del tempo della giornata è impiegato nel bere, nel recuperare alcolici o nel gestire i sintomi da intossicazione (effetti post-sbornia).
  • il soggetto sente un impellente e incontrollabile bisogno di bere (craving).
  • l’uso di alcol comporta fallimenti nell’adempimento delle proprie responsabilità a casa, al lavoro o a scuola.
  • mantiene l’uso di alcol nonostante questo sia causa di ricorrenti problemi sociali.
  • importanti attività vengono abbandonate per lasciare spazio all’uso di alcolici.
  • l’alcol è utilizzato in situazioni in cui è fisicamente pericoloso farlo.
  • utilizzo continuativo di alcol anche dopo la comparsa di problemi psicologici o sociali attribuibili all’abuso alcolico.
  • sviluppo della tolleranza verso l’alcol manifestata con aumento significativo della quantità di alcol necessaria a soddisfare il bisogno alcolico.
  • presenza di sintomi astinenziali o comportamenti atti a non provare sintomi astinenziale.

Come detto precedentemente, la presenza di almeno due dei seguenti sintomi, per la durata di 12 mesi, configura, secondo le linee guida del DSM-5 una diagnosi di disturbo da uso di alcol.

Alcolismo effetti

Gli effetti dell’alcolismo sono gravi e si ritrovano a diversi livelli. Abbiamo danni fisici che vanno a colpire principalmente il fegato e il cervello (ma non solo) e danni psicologi e socio-relazionali. Di fatto tutta la sfera dell’individuo è invasa e compromessa.

Chi abusa di alcol è più predisposto a sviluppare infortuni, a vivere relazioni conflittuali in famiglia e manifesta con più facilità episodi di violenza domestica. Inoltre la speranza di vita media di chi ha una dipendenza da alcol è di 12 anni minore rispetto alla media della popolazione generale.

I danni fisici, oltre ai già citati danni al fegato che possono portare a cirrosi o neoplasie epatiche, portano ad aumentare il rischio di sviluppare altre patologie tra cui diabete, ictus e disturbi cardiovascolari. Sono frequenti problematiche internistiche come gastrite, esofagite, pancreatite e deficit vitaminici.

All’abuso di alcol sono inoltre associati numerosi comportamenti antisociali. Il 40-50% degli omicidi è associato ad un abuso alcolico, il 40% delle aggressioni e il 50% degli stupri (Abbey et al., 2001).

Effetti dell’alcol sul cervello

Gli effetti dell’alcol sul cervello sono molteplici. A basse dosi attiva aree del piacere deputate al rilascio di endorfine. Con l’aumentare delle dosi invece l’alcol ha un effetto depressogeno del Sistema Nervoso Centrale. In particolare inibisce la funzione di uno dei neurotrasmettitori eccitatori, il glutammato, rallentando così l’attività cerebrale.

Gli effetti principali di questa inibizione sono i deficit di apprendimento, le alterate capacità di giudizio e l’abbassamento  dei livelli di autocontrollo. E’ a causa di questi effetti che spesso, chi è intossicato dall’alcol, non riesce a valutare correttamente la propria capacità di guidare un automobile in sicurezza. Non è un mistero infatti che numerosi incidenti stradali siano correlati all’abuso alcolico.

Alcolismo e danni fisici

L’abuso cronico di alcol nel tempo può portare, come già anticipato, a numerosi danni fisici. L’alcol infatti viene metabolizzato per il 90-95% a livello epatico (il resto viene espulso dal corpo tramite saliva, urina e sudorazione), l’abuso cronico può portare ad un super lavoro per il fegato che nel tempo sviluppa danni irreversibili. La cirrosi epatica è una di queste conseguenze.

Una larga percentuale di morti legate all’abuso di alcol è infatti collegata allo sviluppo di questo grave disturbo epatico. Ulteriori complicanze legate all’alcolismo riguardano la malnutrizione. Abusare di alcol porta infatti ad introdurre nell’organismo calorie che portano a ridurre l’appetito del bevitore. Ma non avendo proprietà nutritive, l’alcol può portare a stati di profonda malnutrizione. La malnutrizione infine ha effetti negativi sia sul corpo che sulla mente dell’individuo.

Alcolismo e danni psicologici

Oltre ai danni fisici legati all’abuso cronico di alcol non sono da sottovalutare i danni psicologici. In genere l’abuso di alcol porta ad una progressiva perdita delle capacità di giudizio e ad un progressivo deterioramento della personalità. L’alcolista tende a fuggire gradualmente dalle responsabilità, a non curare più la propria persona entrando in un circolo di autodistruzione.

I danni cerebrali compaiono nel medio lungo periodo, manifestandosi con danni ai processi cerebrali legati all’attenzione e alla concentrazione, danni alla memoria a breve termine e problemi legati alla capacità di problem solving. Questi danni si evidenziano anche con alterazioni organiche osservabili attraverso tecniche di neuroimaging. I danni prodotti dall’alcol sul cervello sembrano parzialmente reversibili in taluni casi, anche se spesso il danno organico rimane permanente.

Alcolismo e salute mentale

L’alcolismo può anche essere causa di gravi problemi legati alla salute mentale. Si possono evidenziare, in soggetti con forte abuso di alcol, la presenza di sintomi psicotici come deliri e allucinazioni. Se non direttamente collegate ad una patologia psichiatrica, in genere queste manifestazioni tendono a scemare con la fine dello stato di intossicazione.

E’ però da sottolineare come un abuso alcolico possa peggiorare disturbi psichiatrici già presenti (es depressione bipolare o schizofrenia), oppure slantentizzare disturbi fino ad allora non manifestatisi nell’individuo.

Delirium Tremens e alcolismo

Il delirium tremens, detto anche delirium da astinenza da alcol, è la reazione da astinenza dovuta alla brusca interruzione del consumo alcolico da parte di un paziente con alcolismo. E’ una forma molto pericolosa che va trattata in contesto ospedaliero. I sintomi del delirium tremens sono:

  • disorientamento spazio-temporale
  • allucinazioni visive (in particolare di piccoli animaletti) chiamate microzoopsie
  • paura intensa legata alle allucinazioni visive
  • estrema suggestionabilità
  • tremore marcato nella mani, nella lingua e nelle labbra
  • febbre, sudorazione, alterazioni del battito cardiaco

Il delirium tremens è una condizione potenzialmente letale, è stimato che tra il 5 e il 25% di pazienti affetti da delirium tremens muoia a causa di complicazioni. Per questo la sindrome astinenziale da alcol richiede un intervento medico immediato.

Psicosi di Korsakov e alcolismo

Un’altra patologia molto grave, alcol correlata, è la psicosi o sindrome di Korsakov. Oggi chiamata “disturbo anamnestico da alcol”, è uno dei disturbi più gravi alcol-correlati. Descritta per la prima volta dallo psichiatra russo Korsakov nel 1887 si manifesta con gravissimi danni alla memoria in particolare legata ai ricordi recenti. Spesso questi deficit si accompagnano a creazione di ricordi fantastici e totalmente slegati dalla realtà (confabulazioni) nati dal tentativo di riempire i vuoti di memoria.

Questi pazienti possono dimenticare volti, nomi, situazioni che hanno conosciuto qualche minuto prima. Il disturbo della memoria viene sempre più colmato da confabulazioni tanto che il paziente può sembrare delirante e confuso. Questi pazienti mostrano inoltre deficit nella pianificazione di attività strutturate, declino intellettivo, deficit emotivi e lesioni corticali. I sintomi della psicosi di Korsakov sono legati alla malnutrizione in particolare alla carenza di vitamina B. Se diagnosticata per tempo i danni possono essere reversibili, altrimenti il danno cerebrale diventa irreversibile.

Il trattamento dell’alcolismo

Di fronte ad un problema di alcolismo, oltre a ciò che può essere fatto a livello medico internistico, la principale strategia è quella di smettere di bere immediatamente. L’astensione totale, quando ci si trova di fronte ad un problema di abuso alcolico, è la principale strategia per poter affrontare un percorso di recupero sia fisico che psicologico.

Per questo, molto spesso, il primo periodo di disuassefazione deve essere condotto in strutture ospedaliere. All’interno degli ospedali specializzati infatti, il paziente alcolista viene inibito nel bere alcolici ma viene anche controllato in modo da non sviluppare sintomi astinenziali.

Fondamentale per il paziente alcolista, per iniziare un percorso di cura, è quello di accettare l’alcolismo come un problema che non può più gestire da solo. Molti pazienti infatti non hanno consapevolezza di avere un problema di alcolismo e non accettano di considerare la loro una malattia.

Statisticamente solamente un alcolista su tre inizia un percorso di disassuefazione e di terapia. La terapia necessaria per affrontare l’alcolismo è una terapia multidisciplinare. Infatti devono essere trattate le problematiche mediche, internistiche ma anche psicologiche e motivazionali che spesso mantengono il disturbo.

Smettere di bere non si risolve infatti con la disuassefazione. È necessario lavorare sulla prevenzione alle ricadute e affrontare i problemi psicologi correlati all’abuso alcolico, altrimenti il periodo di astinenza può risultare inutile.

Terapie contro alcolismo

Esistono terapie farmacologiche che possono aiutare un alcolista a smettere di bere. Tra queste uno dei farmaci più conosciuti è il disulfiram (Antabuse). Il disulfiram è un farmaco che agisce inibendo il metabolismo dell’alcol. Assumendo disulfiram e bevendo alcolici il soggetto ha una serie di sintomi fisici particolarmente sgradevoli. Questa terapia è usata come deterrente per aiutare i pazienti a mantenere l’astinenza totale da alcolici. Un altro farmaco utilizzato è il naltrexone, utilizzato per ridurre il desiderio di alcol bloccando gli effetti piacevoli che esso produce.

Esistono poi farmaci per la gestione dell’astinenza da alcol. Come abbiamo precedentemente ricordato, l’astinenza da alcol è una condizione medica particolarmente grave che può portare fino al decesso. Per questo, in caso di astinenza, è consigliabile il ricovero in strutture ospedaliere dove poter gestire farmacologicamente la sospensione da alcol.

I farmaci utilizzati come terapia nell’astinenza in genere sono benzodiazepine a lunga emivita (come il diazepam) che riducono la gravità dei sintomi astinenziali e consentono una graduale disuassefazione. Esistono altri farmaci più specifici, come ad esempio l’alcover, utilizzati esclusivamente per il trattamento dell’astinenza. È comunque essenziale che qualsiasi terapia sia somministrata e controllata da un medico specialista.

Terapie psicologiche per l’alcolismo

Una volta che la fase acuta è terminata è importante passare alla riabilitazione il prima possibile. Ossia iniziare un percorso di cure psicologiche per lavorare sul disturbo da dipendenza e su tutti gli aspetti (emotivi, cognitivi e affettivi) che mantengono il disturbo. Nello specifico, nella cura dell’alcolismo, è possibile affiancare ad una psicoterapia individuale un percorso di terapia di gruppo.

La terapia di gruppo ha dimostrato di essere efficace in numerosi studi controllati per la cura dell’alcolismo. Tra le terapie utilizzate ricordiamo l’ACT (l’Acceptance and Commitment Therapy) una delle terapie comportamentali di terza generazione e la terapia cognitivo-comportamentale adattata da Marlatt alle dipendenze patologiche. Ricordiamo infine il colloquio motivazionale di Miller e Rollnick e l’approccio utilizzato dagli Alcolisti Anonimi chiamato “i 12 passi”.

Per la cura dell’alcolismo, all’Ospedale Mari Luigia è attivo un reparto ed un percorso riabilitativo specifico. Per maggiori informazioni sui percorsi riabilitativi per l’alcolismo è possibile leggere questo articolo: Riabilitazione alcologica all’Ospedale Maria Luigia.

Alcolismo: approfondimenti

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